Punti salienti
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Obiettivi
Valutare il ruolo del bisoprololo nel controllo dei sintomi e dell’ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (LVOTO) in una coorte consecutiva di adulti con cardiomiopatia ipertrofica (HCM).
Metodi e risultati
In questo studio retrospettivo, i pazienti con HCM con gradiente LVOT ≥ 50 mmHg dopo la manovra di Valsalva e sintomi di classe II-III della New York Heart Association (NYHA) sono stati assegnati a ricevere bisoprololo (a partire da 1,25 mg al giorno).
La dose iniziale è stata aumentata ogni due settimane per raggiungere il gradiente target di LVOT <30 mmHg o la dose massima tollerata. L’endpoint primario era il raggiungimento di un gradiente LVOT <30 mmHg e un miglioramento della classe NYHA ≥1.
Gli endpoint secondari erano la percentuale di pazienti con un gradiente LVOT <30 mmHg o <50 mmHg, la percentuale di pazienti con miglioramento della classe NYHA ≥1 e la variazione rispetto al basale del gradiente LVOT.
Tra dicembre 2001 e dicembre 2020, sono stati arruolati nello studio 92 pazienti. Sedici (17%) pazienti trattati con bisoprololo avevano l’endpoint primario.
Il bisoprololo ha ridotto il gradiente LVOT a meno di 30 mmHg in 33 (36%) pazienti, a meno di 50 mmHg in 57 (62%) e ha migliorato la classe NYHA in 30 (33%).
La riduzione media del gradiente LVOT con bisoprololo è stata di 28 (±14) mmHg e la riduzione percentuale è stata del 42 (±21)%.
In 35 (38%) pazienti, il bisoprololo non ha ridotto il gradiente a meno di 50 mmHg, richiedendo disopiramide e/o miectomia per raggiungere questo obiettivo.
Conclusione
Il trattamento con bisoprololo è stato ben tollerato ed efficace nell’alleviare l’ostruzione e nel migliorare i sintomi in una percentuale significativa di pazienti con HCM sintomatico ostruttivo.