Stratificazione dei rischi delle piccole masse renali: approfondimenti sul monitoraggio e sull'intervento

Le strategie di stratificazione del rischio per le piccole masse renali offrono preziose informazioni ai medici per guidare le decisioni sulla gestione del paziente e ottimizzare i risultati.

Gennaio 2024
Stratificazione dei rischi delle piccole masse renali: approfondimenti sul monitoraggio e sull'intervento

Sorveglianza attiva per la stratificazione del rischio di tutte le piccole masse renali prive di criteri clinici predefiniti per l’intervento

Scopo:

Nonostante la generale indolenza delle piccole masse renali (SRM) e nessuna avversità nota derivante da ritardi nel trattamento, l’uso diffuso della sorveglianza attiva (AS) non è stato studiato come mezzo per stratificare il rischio dei pazienti. con SRM per un trattamento più selettivo.

Descriviamo i risultati di un nuovo approccio in cui la sorveglianza attiva (AS) è stata raccomandata per tutti i pazienti con SRM che non disponevano di criteri di progressione predefiniti per l’intervento (PCI).

Materiali e metodi:

Tutti i pazienti con SRM non metastatico e non dipendente dalla dialisi visitati da un urologo presso un centro oncologico completo tra gennaio 2013 e settembre 2017 sono stati trattati con sorveglianza attiva in assenza di criteri standardizzati di progressione predefinita per l’intervento (PCI) e con intervento ritardato (DI) è stato raccomandato solo dopo lo sviluppo di criteri di progressione predefiniti per l’intervento (PCI).

I criteri di progressione predefiniti per l’intervento (PCI) sono stati definiti in modo prospettico come sintomi correlati all’SRM, istologia sfavorevole, stadio cT3a o uno qualsiasi dei seguenti senza istologia bioptica neoplastica benigna: diametro del tumore più lungo (LTD) > 4 cm; tasso di crescita > 5 mm/anno per LTD≤3 cm o > 3 mm/anno per LTD > 3 cm.

Risultati:

  • Il 96% (123/128) dei pazienti con SRM non presentava PCI alla presentazione ed è stato sottoposto a sorveglianza attiva.
     
  • Con un follow-up mediano/medio di 31/34 mesi, nessuno ha sviluppato metastasi e il 30% (37/123) ha sviluppato PCI, di cui il 78% (29/37) è stato sottoposto a DI.
     
  • Un paziente (1%) è stato trasferito all’intervento differito (DI) senza PCI.
     
  • I tassi di assenza di PCI e di DI a 3 anni erano rispettivamente del 72% e del 75%.
     
  • Le resezioni DI sono state arricchite (62%) per patologia maligna nucleare di grado 3-4 pT3 e/o, senza resezioni benigne.

Stratificazione dei rischi delle piccole masse ren

Conclusioni:

L’utilizzo di PCI predefinito in pazienti SRM non selezionati consente di concentrarsi sugli SRM a rischio con patologia avversa comune, evitando il trattamento per la maggior parte dei pazienti SRM.

Il DI a lungo termine e la sicurezza oncologica richiedono studio.