I pazienti gravemente malati di COVID-19 con comorbidità corrono un rischio maggiore di gravi aritmie a causa di potenziali interazioni farmacologiche che influenzano l'intervallo QTc, evidenziando l'importanza di un attento monitoraggio e di una gestione farmacologica per ridurre al minimo le complicanze cardiache in questa popolazione.
Dicembre 2020
Aggiornamento completo sull'allergia alla penicillina, che copre le tendenze epidemiologiche, la fisiopatologia sottostante, gli approcci diagnostici e le strategie di gestione per migliorare la cura del paziente e la gestione degli antibiotici.
Settembre 2020
L'uso massiccio di cannabis ad alto contenuto di THC/basso CBD è associato ad un aumento del rischio di psicosi, evidenziando l'importanza di comprendere le potenziali conseguenze psichiatriche del consumo di cannabis.
Settembre 2020
Contrariamente alle preoccupazioni precedenti, uno studio condotto presso l'Università della California, a San Diego, suggerisce che il raloxifene, un farmaco usato per trattare l'osteoporosi, non sembra aumentare il rischio di problemi cardiaci nelle donne con malattie cardiovascolari. Questa scoperta fornisce rassicurazione riguardo al profilo di sicurezza del farmaco.
Novembre 2002
I ricercatori della Johns Hopkins University riferiscono che una sostanza sperimentale chiamata C75 ha dimostrato effetti di soppressione dell'appetito e ha portato a una rapida perdita di peso nei topi obesi. Sebbene promettenti, sono necessarie ulteriori ricerche per valutarne la sicurezza e l'efficacia negli esseri umani.
Novembre 2002
Nonostante la sua storia controversa, la talidomide è emersa come potenziale trattamento per la leucemia mieloide acuta, dimostrando efficacia in alcune popolazioni di pazienti. Ciò evidenzia l'importanza di rivalutare i farmaci esistenti per nuove applicazioni terapeutiche.
Novembre 2002
Un nuovo studio canadese suggerisce che gli individui sopra i 65 anni che hanno assunto farmaci ipolipemizzanti hanno un rischio inferiore del 75% di sviluppare l'Alzheimer e altre demenze, fornendo un'ulteriore prova dei potenziali effetti protettivi delle statine.
Ottobre 2002