Un sondaggio statunitense reso pubblico dal ministro della Sanità Tommy Thompson, accompagnato da membri dell’American College of Cardiology (ACC) e dell’American Diabetes Association (ADA), rivela che solo un terzo dei diabetici americani sa di presentare un aumento del rischio cardiovascolare.
Sulla base di questi dati, gli esperti hanno sottolineato la necessità che la popolazione generale e i diabetici in particolare siano più consapevoli del rischio cardiovascolare della malattia.
Più di 2.000 persone con diabete hanno risposto alla pendenza. Il 68% di loro ha dichiarato di non considerare le malattie cardiovascolari una complicanza grave della propria malattia. A questo proposito Christopher Saudek, presidente dell’ADA, ha sottolineato che due terzi dei decessi dei diabetici sono dovuti a malattie cardiovascolari.
La consapevolezza del rischio cardiovascolare è inferiore negli anziani e nelle persone di origine ispanica. Il 60% degli intervistati ha risposto di non credere di essere a rischio di ipertensione o ipercolesterolemia, altro dato su cui Saudek ha sottolineato che il 60% dei diabetici soffre di ipertensione e che quasi tutti presentano anomalie nei valori lipidici.
Sia Tommy Thompson che i rappresentanti dell’ACC e dell’ADA hanno espresso preoccupazione per i risultati dell’indagine. L’incidenza del diabete di tipo 2 è in aumento negli Stati Uniti e questo significa che aumenteranno anche le complicanze cardiovascolari, soprattutto se i diabetici non sono consapevoli del loro aumentato rischio.